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Nessuna violazione del diritto in materia di programmi malgrado i differenti tempi di antenna
13.08.2019
Il 29 settembre 2018, nel corso della trasmissione dibattito «Club», Televisione SRF si è occupata del suicidio medicalmente assistito. I ricorsi presentati contro la trasmissione lamentano diverse lacune e in particolare una parzialità a favore dei sostenitori. Le maggiori esigenze in termini di pari opportunità, dovute all’imminente votazione dell’ordine dei medici, non sarebbero state rispettate. Nella sua valutazione sotto il profilo del diritto in materia radiotelevisiva, l’AIRR è giunta però alla conclusione che i particolari principi della diligenza giornalistica derivanti dall’obbligo di pluralità si applicano solo prima di una votazione popolare. Ha certamente constatato che i sostenitori del suicidio medicalmente assistito erano in maggioranza e che hanno potuto beneficiare di un tempo di antenna più esteso. Tuttavia, le argomentazioni degli avversari sono state esposte in modo adeguato dai due rappresentanti, così che il pubblico ha potuto formarsi una propria opinione sul tema. La mancanza di trasparenza rilevata si riferiva a punti secondari, che non hanno compromesso l'impressione generale. Inoltre, non era strettamente necessario diffondere un’avvertenza ai sensi della prevenzione per persone con tendenze suicide. Oltre al principio della corretta presentazione di fatti e avvenimenti, la trasmissione non ha violato nessun'altra disposizione del diritto in materia di programmi, e in particolare la morale pubblica. L'AIRR ha pertanto respinto il ricorso.