Comunicati stampa

L’AIRR compie 25 anni

Berna, 01.10.2009 - Array

Più di 25 anni or sono, le Camere federali hanno istituito l'Autorità indipendente in materia radiotelevisiva (AIRR), sostituendo così una precedente Commissione dipartimentale. In primo luogo, l'AIRR era allora concepita come strumento di disciplinamento della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), con i suoi numerosi programmi, ritenuta troppo potente. Nel frattempo, in ragione soprattutto della situazione di concorrenza instauratasi a livello nazionale e internazionale, il tono della discussione è diventato più obiettivo. Compito primario dell'AIRR è tutelare il pubblico e i valori centrali della società, senza peraltro compromettere la libertà dei media elettronici.

 

Sotto il profilo organizzativo e istituzionale, nei suoi 25 anni di esistenza l'AIRR ha subito pochi cambiamenti nonostante il rinnovo delle sue basi legali. L'Autorità, che presenta compiti e competenze simili a quelli di un tribunale, è composta da nove membri, che esercitano la propria funzione a titolo accessorio, nominate ogni quattro anni dal Consiglio federale e coadiuvate da una piccola segreteria. Da diversi anni, l'appartenenza partitica non costituisce più un criterio di nomina. In primo piano vi sono le conoscenze personali in ambito giuridico, giornalistico o delle scienze della comunicazione. La caratteristica centrale dell'AIRR è la sua indipendenza. Nel trattare i ricorsi, essa non è infatti vincolata ad alcuna istruzione emanata dall'Assemblea federale, dal Consiglio federale o dall'Amministrazione federale. Le decisioni dell'AIRR possono tuttavia essere impugnate dinanzi al Tribunale federale o alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Negli ultimi anni, le attività dell'AIRR sono diventate molto più trasparenti, complici alcune misure quali le deliberazioni pubbliche, la pubblicazione di tutte le decisioni sul suo sito web e la diffusione delle cosiddette "dissenting opinions" (pareri divergenti).

 

Nei suoi primi anni di esistenza, l'AIRR doveva trattare fino a 50 ricorsi all'anno.    Con la modifica delle basi legali nel 1992, il numero di ricorsi è diminuito in modo significativo benché, in totale, i reclami presentati contro trasmissioni radiotelevisive siano attualmente più numerosi che negli anni Ottanta. Il motivo di questa diminuzione è da ricercare nell'istituzione degli organi di mediazione, che esaminano i casi prima che vengano sottoposti all'AIRR, e assolvono un'importante funzione di filtro. Se, nel 2008, agli organi di mediazione sono stati presentati in totale 189 reclami, all'AIRR sono stati inoltrati 25 ricorsi. Gli organi di mediazione evadono ca. il 90% dei reclami in via definitiva, cosa che riduce notevolmente il carico di lavoro dell'AIRR.

 

Dal 1992, l'AIRR ha trattato una media di 21 ricorsi all'anno. Di questi, ca. il 90% riguardava i programmi della SRG SSR idéé suisse, la quota restante concerneva diverse emittenti radiotelevisive private. La maggior parete dei ricorsi interessava la Televisione Svizzera SF (58%), seguita dal canale radiofonico DRS (12%), dal canale televisivo Télévision Suisse Romande TSR (10%) e dalla Televisione svizzera di lingua italiana TSI (6%). Tra le emittenti private, gran parte dei ricorsi (2%) era rivolta contro Tele Züri/Tele 24. Nel lasso di tempo indicato, il numero di ricorsi contro trasmissioni televisive è stato di sei volte superiore rispetto ai ricorsi presentati contro emittenti radiofoniche. Queste, nell'ordine, le trasmissioni maggiormente contestate: "10 vor 10", seguito dalle trasmissioni "Kassensturz", "Tagesschau" e "Rundschau" (tutte diffuse dal canale televisivo SF 1). Fra le trasmissioni in lingua francese e italiana, quelle maggiormente contestate erano, rispettivamente, "Temps Présent" (TSR) e "Il Quotidiano" (TSI). In generale, emerge pertanto che i ricorsi riguardano principalmente le trasmissioni d'informazione diffuse nell'area tedesca, seguite da un folto pubblico. I ricorsi che interessano il settore dell'intrattenimento, meno numerosi, si concentravano in particolare sulle trasmissioni satiriche.   

 

In più della metà dei ricorsi trasmessi all'AIRR, venivano ravvisate violazioni del principio dell'oggettività, che tutela la libera formazione delle opinioni da parte del pubblico. In ordine di importanza, seguono i ricorsi in cui veniva criticata la violazione del principio della pluralità, un altro principio che disciplina l'informazione. L'AIRR ha inoltre dovuto pronunciarsi su questioni riguardanti la tutela della gioventù, la libertà di culto e la protezione dei sentimenti religiosi, della moralità pubblica e della dignità umana, la pubblicità occulta, il divieto di esaltazione o di banalizzazione della violenza e il divieto di discriminazione (in quest'ordine). Durante i suoi 25 anni di esistenza, le trasmissioni incentrate su temi politici hanno costituito un punto centrale delle attività dell'AIRR. Tra queste si annoverano le trasmissioni diffuse in vista di votazioni popolari o elezioni, che presuppongono il rispetto della parità di trattamento di tutte le parti interessate. Altri temi ricorrenti erano, oltre all'attualità politica, le questioni inerenti alla liberalizzazione degli stupefacenti e alla protezione degli animali.    

 

La vigilanza esercitata dall'AIRR sui contenuti delle trasmissioni a carattere redazionale è piuttosto liberale nel confronto europeo. L'AIRR, ad esempio, può intervenire soltanto sulla base di ricorsi formali e le sue possibilità sanzionatorie sono limitate a casi del tutto eccezionali. I principi giuridici rilevanti che l'AIRR applica ai contenuti di trasmissioni radiotelevisive si orientano per lo più agli standard minimi in vigore a livello europeo. L'AIRR, che non ha il diritto di esercitare una vigilanza materiale, deve limitarsi al controllo severo dei principi legali. Il suo ambito di competenza è inoltre limitato alle vere e proprie trasmissioni radiotelevisive; si sottraggono invece al suo giudizio le cosiddette trasmissioni "on demand" (ad esempio in Internet). Con questo quadro giuridico la libertà di opinione viene limitata in misure minima dalla vigilanza sui programmi. Nel contempo, il diritto di ricorso sancito dalla Costituzione garantisce di fatto a tutte le persone maggiorenni, residenti in Svizzera, la possibilità di avviare una procedura, generalmente gratuita, e di chiedere che l'AIRR emani una decisione. È dunque il pubblico a decidere su quali trasmissioni deve statuire l'AIRR e a definire il suo campo di attività.

 

Nel quadro di questo giubileo, il 20 novembre 2009 si terrà a Berna un simposio organizzato dall'AIRR, dedicato al tema: "25 Jahre UBI - Die UBI im Spannungsfeld zwischen Medienfreiheit und Schutz des Publikums" ("25 anni di AIRR - Tra libertà dei media e protezione del pubblico"), al quale parteciperanno diversi oratori (addetti ai lavori e ricercatori) svizzeri ed esteri.

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Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva
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Ultima modifica: 29.09.2020